POETRY! 2019/21 – un finale per una ripartenza

POETRY! 2019/21 – Scarpanō Teatro e Metodi Attivi

INTRODUZIONE ALLE RESTITUZIONI TEATRALI  A CONCLUSIONE DEI LABORATORI BIENNALI

Quando, i primi mesi del 2020, l’inatteso ha fato capolino nelle nostre vite e il virus ha mandato letteralmente in tilt il villaggio globale mondiale, decimando la popolazione e contribuendo ad aumentare involontariamente, platealmente e oscenamente il divario tra ricchi e poveri, noi di Scarpanō Teatro e Metodi Attivi stavamo, come sempre, facendo teatro. 

Nel 2019, prima ancora che la pandemia entrasse nelle nostre vite, sull’onda lunga della Conferenza Internazionale di Psicodramma svoltasi a settembre del 2018 a Iseo (Bs) dal profetico titolo “Who shall survive?”  – il medesimo col quale lo psichiatra e psicodrammatista J.L. Moreno aveva dato alle stampe, nel 1953, un suo testo divenuto oggi un classico per chi si occupa di scienze sociali – avevamo scelto di dedicare la nostra annulità teatrale, come sempre indirizzata ai bambini, ai ragazzi e agli adulti, alla Poesia (POETRY!) intesa come atto creativo che, insieme alla spontaneità, va a costituire quel fattore S-C (spontaneità/creatività) che lo stesso Moreno ha indicato come l’unico prerequisito umano in grado di consentire all’umanità stessa di poter sopravvivere. Se ben addestrato e sviluppato. Questa l’idea di fondo di POETRY! , quando a ottobre del  2019 abbiamo iniziato i nostri percorsi teatrali. 

Poi, quando la pandemia è entrata prepotentemente nella nostra vita sociale e privata, al nostro teatro, alla poesia e alla creatività ci siamo letteralmente appellati e aggrappati per restare a galla, come naufraghi nella tempesta.

Sull’insegna del piccolo guscio navigante di Scarpanō Teatro e Metodi Attivi è comparso allora, simbolicamente, il motto che è anche della città di Parigi: Fluctuat nec mergitur , è squassata dalle onde, ma non affonda. 

Le nostre scialuppe sono diventate, nostro malgrado, le piattaforme virtuali. 

Il teatro si è però smaterializzato. Ha perso il suo corpo, il suo scheletro, la sua carne, il sangue, la fatica, il sudore. Questo radicale cambiamento ci ha fatto capire cosa è rimasto in noi di costante: il desiderio di tenere in vita il teatro e, probabilmente, noi stessi. 

Abbiamo allora invitato i nostri attori a costruirsi dei piccoli teatri di posa nelle loro case: “una Stanza tutta per sé” (A Room of One’s Own, V. Woolf).  La poesia, con la quale avevamo iniziato i nostri laboratori, ignari di quello che sarebbe successo, è diventata così la stella polare del nostro viaggio “un faro sempre acceso, che sovrasta la tempesta e non vacilla mai, la stella guida di ogni sperduta barca” (Sonetti, W. Shakespeare) .  

POETRY! – Step 1, i cui esiti potete vedere sul nostro canale youtube, è diventata la nostra prima risposta alla chiusura dei teatri. Ci siamo infatti accorti in corso d’opera che alcune delle drammaturgie che già avevamo prodotto per il progetto, prima dell’arrivo della pandemia, mantenevano una loro forte attualità anche dopo il sopraggiungere del virus. Incredibilmente anzi, si rafforzavano, prendevano altri significati, si attualizzavano ulteriormente. Anche questo fa la Poesia, trascende il tempo e diventa universale.   

Allora, con questo materiale caldo e multiforme in mano, come cristiani nelle catacombe o carbonari risorgimentali o come chiunque si senta parte di un consesso di anime messe ai margini, abbiamo soffiato sulle braci del teatro per continuare scaldarci tenendo vivo il suo fuoco.

Abbiamo così capito insieme, attraverso la pratica comunitaria del teatro e non con una sterile intellettualizzazione, che la poesia e il teatro non son un puro fatto estetico, ma una necessità profonda dell’essere umano, una mappa dei nostri stessi destini, e che in essi sono contenute le tracce necessarie per non perdere la rotta.

La poesia ci ha così offerto le coordinate per poter superare la Terra Desolata che ci è toccata in sorte, la Terra che, nei poemi epici, i cavalieri  dovevano attraversare per arrivare al Graal, e che anche le arti interpretative dal vivo, funestate esponenzialmente da questa pandemia, hanno dovuto affrontare. E stanno affrontando. 

E’ da questo cultura di base che abbiamo potuto concretizzare POETRY! – step 2 e 3, e che sono potuti germogliare, al termine di questo biennio e malgrado tutto, i frutti del nostro lavoro. 

Sono nati così Nel Paese della Gioventù, Nella Terra Desolata, Inner Landscape, Braci, Tragedia UndergrAund, Il Castello dei Teatri Incrociati

Che vi offriamo col cuore, e con ciò che di noi è rimasto. 

24 e 25 giugno ore 21,00 – Palazzo Merula 

In caso di pioggia: la Cavallerizza del Castello o Strada coperta

“NEL PAESE DELLE GIOVENTU’ ” E “NELLA TERRA DESOLATA”

‘Nel Paese della Gioventu’ e ‘Nella Terra Desolata’ , le due restituzione di laboratorio che vi invitiamo a vedere giovedì 26 e venerdì 27 giugno alle 21.00 a Palazzo Merula, i cui titoli sono una chiara citazione del romanzo “La linea d’ombra” di J. Conrad e del poema “The Waste Land” del poeta anglo-americano T.S. Eliot,  sono veri propri esercizi di sopravvivenza per i nostri attori. Gli stessi esercizi per entrambi i gruppi, ma con leggere variazioni. La stessa struttura drammaturgica insomma, ma messa in scena da età differenti e dunque differenti modi di affrontarla: la grazia del fiore giovane e flessibile e l’esperienza dell’albero radicato e consapevole. Ma anche due differenti metafore: l’attraversamento della terra desolata che ci è toccata in sorte per gli adulti, il superamento della famigerata linea d’ombra che separa il paese della gioventù, dalla vita adulta per i ragazzi. 

Un esercizio poetico e teatrale che ha lo scopo di passare ai nostri attori un messaggio pedagogico tanto attuale quanto inattuato, ovvero che un gruppo teatrale può davvero essere di più della somma dei singoli elementi che lo compongono se, e solo se, ciascuno di loro fa la sua parte ed è in grado di condividerla con gli altri, collaborando. Altrimenti quel gruppo, sia esso un coro, un’orchestra, una squadra, un’azienda, una società intera, crolla. 

Il percorso tracciato da POETRY! è il frutto di questo lavoro collaborativo e cooperativo in chiave artistica in cui ogni attore è importante, ma nessuno deve sentirsi indispensabile.

In questi esiti, avrete modo di vedere un mosaico fluido  di anime che si muoveranno sulla scena ponendosi e ponendovi domande, sollecitazioni, dubbi. Talvolta provocandovi.  

Non vi aspettate da loro una storia raccontata dall’inizio alla fine, come ci hanno abituato ormai da molti, forse troppi, anni i narratori monologanti, ma immaginate che ognuno di loro vada a creare e comporre un caleidoscopio umano, a cui sarete poi voi stessi a dare un senso e un significato. Un po’ come facciamo quando leggiamo un libro.

In effetti, a pensarci bene, quello che ci offre il teatro non è un’unica omologata immagine, ma la possibilità di crearne di proprie nell’atto stesso del farlo, del guardarlo, del sognarlo. Vi invitiamo allora a entrare dentro questi nostri due teatrali, poetici e speculari caravanserragli, e a costruirli insieme a noi, con il vostro sguardo, i vostri occhi, il vostro cuore. Perchè il teatro NON è uno schermo piatto.  Perchè “Il teatro NON è la televisione” (“E sulle case il cielo” , G. Quarenghi).

26 giugno ore 18.00 – Palazzo Merula 

In caso di pioggia: Strada Sotterranea

INNER LANDSCAPE

Mappe di gesti, coreografie di paesaggi interiori in cui rifugiarsi quando l’orizzonte è negato 

BRACI

Estemporanea e brevissima esibizione corale

TRAGEDIA UNDERGRAUND

Un frammento di tragedia contemporanea in lingua UNDERGRAUND

27 giugno ore 21,00 – Palazzo Merula 

In caso di pioggia: la Cavallerizza del Castello o Strada coperta

IL CASTELLO DEI TEATRI INCROCIATI

Serata di Teatro Combinatorio dove le scene nascono da un numero finito di elementi le cui combinazioni si moltiplicano a miliardo di miliardi” (Il Castello dei destini incrociati, I. Calvino)

Serata conclusiva dei Laboratori Teatrali di Scarpanō Teatro e Metodi Attivi, Gruppi Teatrali Riuniti (GTR).

Buon teatro!!

Teatro e Metodi Attivi