Il presupposto iniziale con cui impostiamo la nostra pedagogia è che l’espressione artistica e le tecniche ad essa correlate non sono e non dovrebbero essere appannaggio di pochi, ma al contrario una ricchezza dalla quale ogni individuo, ad ogni età e latitudine, dovrebbe poter attingere per conoscere meglio se stesso e interagire con l’esterno. Il fine primo del ‘fare teatro’ , e in generale di ogni pratica espressiva, è quello di dare soddisfazione alla nostra esigenza di trasportare all’esterno qualcosa di noi, per renderla comunicabile. Ecco dunque che l’attenzione dell’agire artistico e di conseguenza delle pratiche pedagogiche che da esso derivano, ricade sul soggetto, sulla sua esperienza, sulla percezione e il sentimento di sé.
I percorsi teatrali che proponiamo cercano di fornire gli elementi base della pratica d’attore, in un dialogo continuo con tutte le forme d’arte (canto, danza, clownerie ecc. ) che il teatro contiene, re-inventa e combina ogni volta, ponendo l’attenzione sulle infinite possibilità che ognuno di noi ha di produrre ed esplicitare racconti ed interpretazioni personali del proprio pensiero e del proprio mondo interiore e di poter intrecciare infine il suo materiale con quello dell’autore, della regia, dello spettatore, e dei ‘compagni di viaggio’.